L'uovo di Colombo

cerullo tDa settimane sui giornali locali si leggono fiumi di parole circa l’emergenza rifiuti che attanaglia la Regione Calabria nonché la città di Cosenza". Così in una nota Emilia Cerullo di Buongiorno Cosenza. "Lo sfogo del cittadino -prosegue la nota- risulta tangibile attraverso la lunghissima serie di foto e di commenti presenti su social network e media locali. Il cittadino che si esprime in piena libertà è da un lato accusatore e dall'altro vittima rassegnata e sconfortata per ciò che deve subire: cumuli di spazzatura che giacciono dappertutto ingombrando strade e marciapiedi non risparmiando nessun quartiere e che mortificano il senso civico dei cittadini. E’ facile immaginare lo sconforto di chi paga le tasse di fronte all’emergenza rifiuti che si protrae ormai da più di un mese e l’impotenza nell’assistere allo scambio violento di accuse tra i diversi apparati regionali, comunali che paiono ormai incapaci di affrontare il problema. In tutti si apprezza la percezione di un territorio dimenticato, privo della voce politica amica della società civile ma prevalentemente attenta a propagandare e attivare misure appaganti superficialmente la richiesta della cittadinanza. Cosenza, come un modello per l’intera regione, è purtroppo solo uno slogan perché nonostante il cittadino resti convinto e consapevole che la raccolta differenziata sia un segno di civiltà, al tempo stesso non accetta le modalità imposte ed è confuso dalla mancata copertura di tutto il territorio cittadino che provoca disparità di comportamenti che non possono che coinvolgere sempre più persone. Questo è un fatto oggettivo! E poi basta con la guerra dei numeri! Ogni giorno si sbandierano percentuali sempre più alte, ma vengono smentite con l’ingombro titanico delle nuove installazioni artistiche di sacchetti nauseabondi abbandonata in ogni dove. Va detto semplicemente all’opinione pubblica che la raccolta differenziata per legge sarebbe dovuta essere al 65% alla fine del 2012, e non ad un insufficiente 40% che con tanta enfasi questa amministrazione sventola come un vessillo ai quattro venti. Ci si chiede allora se il disservizio sopportato dal cittadino ha un tempo massimo? Quando viene chiamato a pagare per il servizio viene richiamato ai suoi doveri di cittadino per ottenere in cambio il proprio diritto alla salute e alla conservazione dell’ambiente. A tale riguardo ricordiamo che il Sindaco è responsabile delle condizioni di salute in cui versa la popolazione abitante il territorio amministrato, allora è comprensibile l'allarme causato nella cittadinanza dai timori dichiarati anche dai dirigenti dell’ASP solo pochi giorni fa. E ancora, non è più accettabile sentirsi dire “non abbiamo responsabilità per il passato” perché quando si chiede e si riceve un mandato dai cittadini si accettano onori ed oneri senza alcun limite temporale da cui si parte o in cui si arriva. La continuità dei programmi è il presupposto imprescindibile di una amministrazione illuminata. L'emergenza in tema di rifiuti nella regione è nota da decenni quindi non si capisce perché il sindaco non ha provato a salvare il salvabile considerando pure che in Regione siedono forze politiche dello stesso schieramento quindi senza ostacoli di opposizione strumentale. E allora che fare? Semplice! Uscire dall’emergenza chiedendo umilmente aiuto a chi può darci una mano, attivarsi seriamente a portare la differenziata su tutto il territorio cittadino, magari cambiando le modalità di raccolta, per realizzare le condizioni minime per non ritrovarsi in simili situazioni. Sembra l’uovo di Colombo

 

Emilia Cerullo

Buongiorno Cosenza

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