stretLa città nelle ultime ore è stata invasa da cartelli come quello riportato in foto circa l’attivazione di un servizio denominato “street control” per il controllo e la sanzione delle soste selvagge.

In realtà il servizio non è una novità per la città di Cosenza atteso che già da qualche anno (esattamente dal 2011 come si può vedere nel servizio di youtube https://www.youtube.com/watch?v=FpvNBdw0gNM) alcune vetture della municipale hanno istallate a bordo delle telecamere che riprendono le auto in doppia fila o parcheggiate in aree non idonee.

E allora perché questo gran trambusto? Per un ragionamento molto semplice: per poter continuare ad usare queste apparecchiature, attesi i tanti ricorsi pendenti presso i giudici di pace della città, è necessario “avvisare” preliminarmente la popolazione che si sta utilizzando lo street control per sanzionare senza contestazione immediata l’automobilista indisciplinato.

Quindi nessuna innovazione e nessun maggior controllo. Solo una banale comunicazione affinché i soldi delle multe, così cari all’amministrazione, non si dissolvano nel vuoto dopo un circostanziato ricorso all’autorità giudiziaria.

Del resto, se questa amministrazione avesse voluto davvero combattere indisciplinati e doppie file avrebbe, ad esempio, messo le telecamere nelle zone della movida cosentina, Santa Teresa su tutte, o avrebbe disposto nei pressi degli istituti scolastici un servizio di vigilanza per quanti lasciano le auto in doppia, terza e quarta fila negli orari di entrata/uscita delle scolaresche.

E quindi? Quindi nulla di nuovo sotto il sole. La solita normale (?) amministrazione nel comune di Cosenza.

"Buongiorno Cosenza"

ospedaleL’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel lontano 1948, affermava “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità.”.

E’ da questa affermazione che nasce la nostra riflessione su un tema molto serio e complesso, quale la Sanità ed il conseguente diritto di salute.

Nella nostra città, a seguito di diverse scellerate politiche locali e regionali, abbiamo gradualmente assistito e subito silentemente ad un ridimensionamento delle strutture; questo è da intendersi sia come mancato sviluppo in termini di attrezzature e di prestazioni, sia come mancato adeguamento a seguito della chiusura di strutture sanitarie nelle zone limitrofe, che inevitabilmente ha portato ad un incremento di accessi per ogni tipo di prestazione, presso il nosocomio cittadino.

Non siamo noi certamente a dover evidenziare quanti disservizi siano costretti a subire i cittadini e sarebbe anche ingiusto e poco credibile pensare che tutto ciò sia dovuto all’inadeguatezza del personale.

Usciamo anche da questi preconcetti e cerchiamo di seguire, come sempre facciamo, una riflessione costruttiva, perché con la sola individuazione dei “colpevoli” certamente non riusciremo a traguardare il concetto espresso dall’OMS.

La politica deve assolutamente fornire delle risposte concrete, ciononostante in questi giorni stiamo assistendo all’ennesima querelle sull’ospedale di Cosenza a scapito dei cosentini. E’ di dominio pubblico che per la realizzazione del nuovo Ospedale, la Regione ha indicato una zona (Vaglio Lise) mentre nel programma del sindaco è prevista una Cittadella Ospedaliera attraverso il collegamento dell’Annunziata con il Mariano Santo.

Chiaramente tutti quanti noi stiamo pagando queste due diverse vedute. Il corto circuito comunicativo tra sindaco e governatore si riverbera sulla collettività con le criticità e le drammaticità che la cronaca impietosamente restituisce ogni giorno.

Nei primi giorni di gennaio il sindaco affermò di aver richiesto al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione di un Consiglio Comunale ad hoc, in cui venisse invitato anche Oliverio. Tale Consiglio secondo le sue dichiarazioni si rendeva necessario per entrare nel merito dei contenuti di questo progetto.

Siamo giunti ormai a marzo e di questo Consiglio Comunale non vi è traccia, eppure lo stesso si è riunito il 23 gennaio 2018 discutendo ben altri temi, un altro Consiglio è stato convocato in prima convocazione per il prossimo 29 marzo con all’ordine del giorno tutto tranne la questione Ospedale e la sanità.

La discussione sta assumendo sempre più i contorni di una guerra politica, dove le vittime annunciate saranno solo e soltanto i nostri concittadini che non possono accedere, nel terzo millennio, ad una sanità dignitosa e soprattutto risolutiva.

Il nostro auspicio è che tutti gli attori coinvolti possano sedersi intorno ad un tavolo di lavoro, con un rinnovato spirito, improntato alla collaborazione, alla condivisa volontà di dare risposte a dei cittadini.

E’ un dovere di tutti far si che ogni persona, indipendentemente dal luogo in cui si trova, possa disporre di un sistema sanitario adeguato in strutture, in tecnologie   ed in competenze e questo vale anche per la nostra Città.

“Buongiorno Cosenza”

 

Accoglienza 6 Nonostante sia trascorso appena un anno dagli interventi che avrebbero dovuto apportarne sensibili migliorie, via dell’Accoglienza ripiomba nella più totale noncuranza. Proprio così: risale al 13 febbraio 2017 l'attuazione dei lavori di primo stralcio del progetto esecutivo per la sistemazione dell'area limitrofa alla sede compartimentale dell'Anas (cronoprogramma contenuto nella convenzione tra Comune di Cosenza ed Anas costituito da 3 articolate fasi).

Oggi, 19 Marzo 2018, gli abitanti della sopra citata strada devono letteralmente e quotidianamente compiere una vera e propria serpentina pur di giungere a casa senza distruggere pneumatici, semiassi e guarnizioni delle loro autovetture.

In quello che appare come un viottolo mulattiero di campagna quando, in realtà, parliamo di una zona importante della città, si assiste ormai da troppi anni ad una imbarazzante situazione di stasi ed abbandono istituzionale; sussistono e permangono, da troppo, crateri ricolmi d'acqua e fango, residui di dossi spezzati e disseminati lungo la strada, nonché massi che restringono ancor di più la carreggiata.

Per l'ennesima volta siamo qui per lanciare l'allarme su una tematica importante: la cura in materia estetica e soprattutto di funzionalità non deve essere riservata esclusivamente al centro città, considerato che i cittadini delle zone “periferiche” pagano parimenti e puntualmente le tasse, meritando rispetto e tutela.

Buongiorno Cosenza

via-ropma Ore 14:00 del 14/03/2018 una data importante per la viabilità cittadina, chiamata a rispondere al piano di chiusura di un’arteria fondamentale qual è Viale Parco, ed alla capacità di assorbimento del traffico sulle altre arterie.
Banco di prova importantissimo in vista della prossima chiusura definitiva per via dell’inizio dei lavori del progetto Metropolitana Leggera e costruzione del nuovo parco meglio conosciuto come Polmone Verde della città.
Ebbene la viabilità è caduta sotto i colpi inferti dall’inconsistenza di piani alternativi e soprattutto dall’inconsistenza dei sensi di marcia che negli ultimi mesi hanno riguardato altre strade ed in prima battuta Via Misasi.
I testimoni di questa Waterloo sono i cosentini e non, che si sono trovati costretti a vivere l’emozione di un traffico assimilabile a quello di una metropoli sudamericana.
Tutto questo è stato possibile anche grazie alla scelta di iniziare le attività di chiusura delle strade interessate dalla storica Fiera, ben 6 ore prima di quanto disposto dall’ordinanza.
E’ chiaro a tutti, anche senza questo evento, di quanto sia importante Viale Parco e di quanto sia impensabile rifugiare le speranze su strade come Via Misasi e come Via Popilia. In particolare Via Misasi già colpita dalla nuova viabilità a seguito della pedonalizzazione del tratto compreso tra Via Tancredi e Via Simonetta (settembre 2017).
Sembra di assistere a quel classico rimbalzo di responsabilità, perché l’interruzione di un tratto di un’arteria come Via Misasi da mesi ha portato ad un incremento di flusso veicolare su Via Popilia e su Viale Parco. Oggi, invece, si chiude Viale Parco e ci si affida a Via Misasi e Via Popilia. Oggettivamente c’è incoerenza in tutto ciò.
Quel che preoccupa non è una chiusura temporanea necessaria a permettere lo svolgimento della Fiera; quel che preoccupa è cosa la città sarà costretta a subire nel momento in cui si inizieranno i lavori e si apriranno dunque i cantieri per la Metropolitana Leggera. Ma non finiscono i problemi perché, se è vero che i tempi di attraversamento sono già cresciuti ed in futuro saranno decisamente maggiori, è anche vero che la congestione di una città porta ad un inevitabile aumento dei livelli di inquinamento.
E su questa questione come spesso accade nella nostra città, le soluzioni adottate per risolvere un problema non sono mai strutturali, di conseguenza risultano inefficaci.
Ma c’è di più perché queste soluzioni lasciano anche l’amaro in bocca perché si intravedono delle opportunità non colte, come ad esempio il ripensamento di piazze e strade mai accompagnate da un aumento ed un inserimento del verde nel tessuto cittadino; oppure nessuna politica sui controlli delle emissioni delle autovetture, delle caldaie o degli edifici; così come nessun ripensamento sulla mobilità pubblica non solo attraverso un miglioramento del servizio ma anche attraverso l’utilizzo di mezzi ecologici e/o emissioni zero. E’ tuttavia singolare, inoltre, la volontà di questa amministrazione di combattere l’inquinamento per poi costruire un grandissimo parcheggio (gestito da privati!!!) nel centro cittadino. Idee che stridono e che
continuano ad indicare una grave incoerenza tra i diversi progetti e le diverse azioni che vengono messe in cantiere. Verrebbe da dire che la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.
Ci sarebbe da chiedere all’amministrazione un resoconto sullo stato di avanzamento delle misurazioni di PM10 e di tutti gli altri elementi relativi all’inquinamento (es. ozono), attestato che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel suo ultimo rapporto con dati aggiornati al primo semestre 2017, indica un peggioramento della qualità dell’aria in città (da verde a giallo).
Ripiegare su altre scelte è ancora possibile se si mette da parte l’orgoglio e si pensa davvero al bene collettivo e ad una sana gestione della qualità di vita senza dimenticare l’aspetto ambientale nel suo complesso ed in particolar modo della qualità dell’aria che tutti i cosentini, piccoli e grandi, del centro o delle periferie, respirano ogni giorno.

Buongiorno Cosenza

acqua c Sono diversi giorni che non si parla più della penuria d’acqua in città con buona pace del sindaco e della Sorical, da sempre sul banco degli imputati quando si tira in ballo l’argomento carenza idrica.

Ma non è un caso che l’approvvigionamento in questi giorni sia aumentato e il merito, va detto, non è certo della politica e della burocrazia bensì delle copiose piogge e delle fugaci nevicate delle scorse settimane che, magicamente hanno portato alla luce sorgenti superficiali convogliate prontamente nelle condutture cittadine.

Una mole d’acqua che se da un lato ha fatto la felicità di tanti cosentini rassegnati a turni estenuanti per raccogliere un po’ del prezioso liquido nelle ore più strane, dall’altro a causa della pressione inusuale ha fatto saltare tubature vetuste mai censite e mai ripristinate, riversando per le strade cittadine acqua a dire basta.

Effetto temporaneo, dunque, quello dell’acqua che sgorga dal rubinetto, che con i primi caldi magicamente svanirà, riportando tutto nella normalità, ovvero nella più desolante e frustrante penuria d’acqua tanto maledetta dal cosentino medio che, per lavarsi il più delle volte deve svegliarsi alle cinque del mattino.

E allora? Torneranno i tempi bui e le maledizioni a chi eroga l’acqua, che si chiami Comune o Sorical poco importa. Eppure i rimedi ci sarebbero, solo se si volessero mettere in pratica.

Occorrerebbe spendere qualche decina di migliaia d’euro per mappare finalmente la rete idrica cittadina, iniziativa della quale si parla in ogni campagna elettorale e che mai si è portata a compimento da trent’anni a questa parte, aprire qualche nuovo pozzo, ripristinare le parti della rete più mal ridotta per evitare copiose perdite in città, potenziare gli impianti di potabilizzazione ed iniziare, finalmente, a pagare il dovuto alla Sorical per evitare riduzioni della portata.

Basterebbe questo, almeno questo, per iniziare a dare risposte alla popolazione sempre che ci sia davvero la volontà di risolvere il problema.

Buongiorno Cosenza

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