nucci telOrmai è diventato il tormentone dell’estate. Sotto gli ombrelloni dei cosentini non si parla d’altro. Il sindaco di Cosenza abbatterà l’ex Jolly hotel? O rinuncerà all’intento demolitore fino a che non saranno concesse tutte le autorizzazioni necessarie in casi come questi?

E anche le fazioni dei pro e contro Occhiuto affilano le armi consegnandosi improperi e contumelie a dire basta: “Vai avanti sindaco!!!! Demolisci tutto”, “Fermati barbaro demolitore, sei peggio di Alarico!”.

Ma le chiacchiere stanno a zero perché le carte dicono altro.

Da un lato la senatrice Corrado che incalza gli uffici delle soprintendenze regionale e provinciale invocando le carte autorizzative, dall’altro Occhiuto che non demorde e sui social annuncia roboante “Noi lo demoliamo”, senza alcuna prudenza o timore. L’intento è quello del grande comunicatore, ostentare sicurezza, far credere a chi legge che le carte sono a posto e che quindi l’autorizzazione c’è e quindi si è pronti per l’abbattimento.

Ma ciò che si propaganda non sempre è la verità.

Se uno si prende la briga di leggere il carteggio tra la Corrado (senatrice 5S), Pagano (Soprintendente Cosenza) e gli uffici coinvolti, percepisce che le sicurezze del sindaco sono solo “annunci su Facebook” e non documenti ufficiali, verbali di riunione, autorizzazioni protocollate.

E cosa dicono le comunicazioni che ormai assomigliano a verbali secretati di pentiti tanto diffusi sono in ogni dove?

Intanto chiariscono, a chi avesse voglia di leggerli, che la Senatrice Corrado richiede nei modi e nelle forme consentite dall’ordinamento, notizie agli uffici preposti circa l’esistenza delle autorizzazioni per la trasformazione dell’ex hotel in museo.

Dal canto loro le soprintendenze, in ogni dove, ribadiscono che non esiste alcuna autorizzazione alla demolizione del Jolly ma solo che l’autorizzazione alla demolizione può essere concessa solo e soltanto dopo aver riunito un tavolo tecnico al quale partecipino Comune, Provincia Regione e Soprintendenze. E ad oggi non si ha notizia di alcun tavolo tecnico convocato.

E allora la domanda viene spontanea: perché il sindaco di Cosenza con tanta sicumera è certo dell’abbattimento dell’ex hotel Jolly?

Ha forse capacità divinatorie tali da fargli prevedere il futuro? O più semplicemente sta “avvisando” il suo interlocutore Oliverio che è bene che quella autorizzazione arrivi presto per iniziare i lavori della metroleggera?

Perché forse, e ribadisco forse, è davvero questa la chiave di lettura. Le sollecitazioni che arrivano dal Comune a Provincia e Regione (la soprintendenza sarebbe solo un spettatore) forse hanno come obiettivo quello di chiamare i soggetti impegnati nel progetto di realizzazione della metro a diventare parte diligente nel processo autorizzativo. Voi sollecitate con me l’autorizzazione? Bene! Iniziamo i lavori sul viale parco. Voi fate gli gnorri? Niente metro. Semplice no?

Il sempre attuale: dare soldi vedere cammello.

 

Sergio Nucci

Buongiorno Cosenza

corte-dei-conti-1024x765Al Comune di Cosenza, Dirigenti, Assessori e Consiglieri svolgono “allegramente” il loro compito, senza preoccuparsi di ciò che firmano o approvano con il loro voto. E pare lo facciano mettendo a repentaglio la loro stessa responsabilità, visto che non hanno neppure il tempo di dedicarsi a leggere le diffide che giungono sui loro tavoli, forse occupati da carte più importanti.

Deve essere questa la ragione per la quale ieri, prima di andare in Consiglio per procedere all’approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio e l’approvazione del DUP Documento Unico di Programmazione, non hanno letto la diffida fatta notificare loro dai professionisti che, nel lontano 2011, avevano partecipato al concorso per Dirigenti, revocato dal Sindaco Occhiuto dopo appena sette giorni dalla sua elezione a primo cittadino.

Tutti ricorderete che quello fu il primo atto che adottò il neo-Sindaco Occhiuto, per mandare a casa 11 aspiranti Dirigenti (che avevano superato la selezione di un pubblico concorso ed attendevano solo l’approvazione della graduatoria e l’immissione in ruolo) e per assumerne altri, a proprio piacimento, a tempo determinato.

Eppure, è arrivata, pesante come una scure, la sentenza del Consiglio di Stato n. 3387/2018, che ha accolto il ricorso di quegli aspiranti Dirigenti, censurando fortemente la condotta del Comune di Cosenza, che ora è chiamato ad approvare le graduatorie di concorso e ad immettere in ruolo quei dirigenti, i quali sono in una botte di ferro, atteso che l’ultimo Piano Triennale del Fabbisogno approvato dal Comune con Delibera n. 69 di appena un anno fa prevede la disponibilità in organico di tutti i posti da coprire.

Ma, si sa: al Comune di Cosenza la legge è altra cosa.

E, con questa certezza, il Dirigente del Settore (proprio uno di quei Dirigenti assunti da Occhiuto con contratto a tempo determinato al posto dei vincitori di concorso, e, dunque, in palese conflitto di interessi) ha proposto alla Giunta una Delibera – la n. 134/2018 – con la quale, invece di recepire la sentenza del Consiglio di Stato, fa finta di prenderne atto, suggerendo modifiche al Piano Triennale del Fabbisogno, così da potere (intuitivamente) ridurre i posti disponibili ed infischiarsene del pronunciamento dei Giudici e dei diritti acquisiti dei vincitori del concorso.

Ma i ricorrenti non ci stanno. Ed è per questo che sono passati immediatamente al contrattacco, facendo notificare una articolata diffida al Sindaco, ai Dirigenti, agli Assessori, ai Consiglieri, con la quale ognuno dei singoli destinatari era stato messo ben in guardia dall’approvare provvedimenti che non tenessero conto della cogenza della sentenza del Consiglio di Stato.

Ma, come detto sopra, erano tutti molto distratti o molto indaffarati per leggere il contenuto della diffida e determinarsi di conseguenza. C’è da augurarsi che non abbiano approvato atti lesivi dei diritti dei vincitori del concorso, oltre che della causa.

Anche perché, nella distrazione generale, è possibile che sia sfuggito loro che la diffida, per i provvedimenti di competenza, è stata mandata anche all’Autorità Nazionale Anti Corruzione, alla Procura della Repubblica competente ed alla Procura presso la Corte dei Conti.

Già. Perché una condotta che vada nella direzione di continuare a non assumere i vincitori di concorso, per mantenere in vita costosi incarichi di dirigenza a tempo determinato, sa tanto di mancato rispetto di un ordine dell’Autorità Giudiziaria e di condotte sintomatiche di responsabilità, non solo del Sindaco, ma di chiunque, a qualunque titolo, abbia concorso o concorra, ad avvantaggiare qualcuno a danno di qualchedun altro. E lascia intuire anche ai più sprovveduti che i danni patrimoniali che rischiano di ingenerarsi con una simile condotta espongono a responsabilità di tipo contabile, che non potranno passare inosservate.

 

Sergio Nucci

Buongiorno Cosenza

Pagine da il Quotidiano del Sud EDIZIONI LOCALI 30 Luglio 2018 Gentile Signora,

navigando tra i social media e sfogliando i quotidiani locali un dato, fino a qualche anno fa inimmaginabile, salta agli occhi degli attenti osservatori. Il consenso bulgaro del sindaco, motivo di vanto e dileggio per sodali e tifosi, è un ricordo che appartiene al passato. Tuttavia, perché c’è sempre un tuttavia, questa considerazione diventa impalpabile ai più atteso che le voci fuori dal coro, tante ormai, non riescono a trovare un punto di incontro, una sintesi. Ed è questa la grande fortuna - ma per quanto? - del sindaco di Cosenza. Avere una opposizione tanto variegata quanto dispersa in mille rivoli che pare non convergano nessuno nello stesso punto.

E ci vuole fortuna aggiungo io: scontentare tanti cosentini chi per un motivo chi per un altro ed avere la buona sorte di non trovarseli coalizzati tutti dalla stessa parte. Perché in fondo è questo il problema di questa città: i personalismi, le primogeniture, le invidie, le gelosie etc. etc. riescono a neutralizzare qualsiasi collante, anche l’avversione per questo sindaco, o meglio per il suo modo di governare.

Perché a quanti piacciono i dinosauri su corso Mazzini non piace la movida fino all’alba, a chi non vuole la metro sul viale Mancini va bene il ponte di Calatrava e così all’infinito. Ed in questo modo il sindaco continua indisturbato a fare quello che vuole, certo come è e come dicono i fatti, che nessuna opposizione sarà mai in grado di coalizzarsi per fronteggiarlo sia essa a Palazzo dei Bruzi piuttosto che nelle piazze.

Ecco, dunque, la invidiabile peculiarità di questo sindaco: aver capito perfettamente il cosentino medio. A te non piace il sindaco? A me piace per dispetto a te che lo contesti. Semplicistica quanto veritiera come constatazione, mi piace a dispetto tuo. Perché il cosentino è anche questo: scattaruso.

Senza però nulla togliere a quelli che sono davvero sostenitori del sindaco per i meriti presunti o acquisiti che lo stesso ha. Magari per avere intitolato una piazza o una via ad un congiunto, magari per avere istituito una ZTL senza le necessarie telecamere, magari per aver concesso l’occupazione di un suolo pubblico in via bonaria tanto un controllo i vigili non lo faranno mai o magari per avere con una determina dato un incarico o affidato un lavoro e cosi via.

Questa categoria, quella dei beneficati, resta la più infida però, perché si tratta di persone inclini allo scambio: mi dai ti do. E quando il baratto non sarà più possibile? Semplice: basterà cambiare il padrone di turno. Perché l’arte di arrangiarsi noi l’abbiamo nel DNA.

E se allora per questa accozzaglia di inclini alla prebenda non c’è rimedio alcuno per gli altri, la stragrande maggioranza, qualche speranza c’è: la visione di insieme. Solo avendo una visione generale e non particolare potranno fare squadra e capire che un modo di governare, di agire, di prevaricare si affronta uniti e rinunciando all’egoismo del particolare. Solo così e non in altro modo. Rinunciando ad un po’ dei propri convincimenti ed abbracciando un po’ delle idee altrui.

Semplice? Assolutamente, ma se mai si inizia mai si arriva.

Sergio Nucci

calcinacci-696x928 Nel 2009 la Sony Pictures Animation ha prodotto un film d’animazione dal titolo “Piovono Polpette”. Già questo titolo a noi cosentini rievoca un’illustre pietanza ma c’è sempre spazio al miglioramento, ed ecco che nel 2018, dopo 9 anni, è andato in scena “Piovono Calcinacci”. Solo il fato ed il pronto intervento dei Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale hanno fatto si che nessun danno si verificasse e che, questa caduta di materiale dalla Sopraelevata portasse soltanto alla chiusura del tratto stradale sottostante. Parliamo di una struttura di una certa rilevanza, in modo particolare alla luce delle ormai prossime variazioni che il sistema di mobilità cittadino subirà. Negli ultimi mesi, la stessa, ha beneficiato di interventi sul manto stradale, sicuramente necessari per le condizioni dell’asfalto, ed ancora ne necessita in altri tratti. Oggi chiede a gran voce, semmai vi fossero stati dubbi in tal senso, che c’è bisogno di una manutenzione a più ampio raggio.Ben vengano dunque le azioni volte a rivitalizzare la città, ben vengano le esposizioni di Dinosauri (a grandezza naturale o in miniatura), ma crediamo sia necessario anche dedicarsi ad un piano strutturato di manutenzione degli edifici e delle strutture, oltre che ad un suo successivo continuo aggiornamento. Affinché i cittadini possano vivere la città con il giusto spirito ed in piena sicurezza, indipendentemente dal luogo in cui si trovano.

Nuccio Tangari – Buongiorno Cosenza

 occhiuto-nolè-commemorazione-defunti “Sarò il sindaco di tutti”. Questa frase l’abbiamo ascoltata e letta decine e decine di volte, e come sempre è stata disattesa, e non crediamo di sbagliare nell’affermare che anche nelle stanze dei bottoni, quei luoghi dove vengono prese le decisioni ed i relativi provvedimenti, sia in vigore una ZTL che inibisce l’accesso a chi ha idee contrarie e vorrebbe esprimere le sue ragioni, non per imporre ma per dialogare.
Apprendiamo da fonti a noi vicine che oltre le prese di posizioni di associazioni di categoria, di movimenti civici e di singoli cittadini, sull’istituzione della ZTL nel centro storico si sia espressa anche la Curia, attraverso un incontro avvenuto tra rappresentanti ecclesiastici ed il primo cittadino.
In questa sede la Curia avrebbe dapprima richiesto una revisione dell’ordinanza, salvo poi minacciare neanche troppo velatamente il trasferimento nel Comune di Rende.
Dialogo chiesto anche dai rappresentanti di commercianti, imprenditori enti privati etc., attraverso una lettera in cui si chiede la sospensione del provvedimento e la possibilità di evidenziare tutti i risvolti negativi di questa ordinanza. Ma non finisce qui perché, seppur vi siano sempre i soliti tentativi di screditare gli altri, in questa lettera si citano anche delle controproposte.
Che sia chiara una cosa, queste persone sono mosse da interesse, ed è assolutamente corretto che sia così. Queste persone vivono nel centro storico, operano in questo luogo, i propri guadagni necessari per vivere dignitosamente arrivano grazie ad attività ubicate nella parte storica della città.
Persone che quotidianamente vivono dei disagi, da stamani ne avranno altri.
Crediamo che tali motivazioni possano bastare per far capire quanto sia impattante e importante tale decisione.
Ricordiamo a quest’amministrazione che è nella norma che ad una reazione risponde una reazione.  Sino ad oggi abbiamo registrato civiltà, educazione e contenuti.
Ed allora la prima cosa che chiediamo, è l’abolizione della ZTL nei processi decisionali della città. Chiediamo il ripristino di tavoli di discussioni anche e soprattutto con le realtà (di qualsiasi genere, politiche e non) non rappresentate a Palazzo dei Bruzi.
I processi di democraticità devono essere sia interni sia esterni alla casa comunale.
Dopo il calo demografico dei residenti, dobbiamo registrare ulteriori segni negativi nel commercio e nella perdita di enti (civili ed ecclesiastici)?
“Sarò il sindaco di tutti”, questa è l’ennesima opportunità di dimostrarlo. Speriamo di essere smentiti

Buongiorno Cosenza

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