Caro Fabio Gallo ti sono vicino e ti dico anche...

gallo Caro Fabio,

leggo solo ora sui social che qualcuno ha pensato bene di minacciarti per zittire la tua voce di oppositore a questa giunta comunale. Non posso che aggiungere la mia solidarietà, e quella del movimento Buongiorno Cosenza, a quella di tanti che in queste ore ti manifestano, come è giusto, la loro vicinanza. E’ indegno essere aggrediti perché la propria voce esce fuori dal coro ma purtroppo capita. A te apertamente, a me velatamente, con mezze parole, allusioni e chi più ne ha più ne ha più ne metta.

Sono stato fiero e leale oppositore di Salvatore Perugini perché ho contrastato un modo di amministrare la cosa pubblica troppo passivo e remissivo e, a volte, troppo imbrigliato nella logica dei precari equilibri da mantenere a tutti i costi. Ho capito che con la sua giunta aveva iniziato un’opera di risanamento dei conti comunali, tuttavia aveva abdicato da tempo al suo ruolo di guida della città perche troppo preso a chiudere falle che si aprivano a destra e a manca, pagando spesso prezzi esorbitanti.

Ho rimpianto, sinceramente, di Salvatore Perugini l’onestà e la buona fede.

Nel 2011, spinto dal mio amore per la città, ho proposto ai cosentini la mia candidatura a Sindaco. Non avevo poteri forti con me né risorse illimitate, ma la mia storia ed il mio impegno, che non erano poca cosa però. Ho conseguito un decoroso 5 % (circa 2000 voti) che al ballottaggio ho dirottato verso l’attuale sindaco a fronte di un accordo politico programmatico: presidenza del consiglio e realizzazione di 6 punti programmatici. All’indomani della sua elezione avvenuta per qualche centinaio di voti (magari i miei) quegli accordi che gli Uomini siglano con una stretta di mano (e anche con dichiarazioni pubbliche), furono disattesi ed io non ebbi altra strada che dissociarmi dall’azione politica del sindaco. Me ne dissero di tutti i colori: che non avevo ottenuto, che avevo ricattato, che chissà cosa pretendevo. Come se una moglie tradita dal marito fedifrago non avesse diritto di interrompere un legame contratto dinanzi a Dio ed agli uomini. Solo a Cosenza, mah. Non mi sono scomposto, sono andato avanti sopportando più che minacce, insulti velati e non solo, perché non mi ero sottomesso ad un capo così generoso con amici e sodali. In quel tempo iniziai anche a pubblicare determine e delibere della prima giunta Occhiuto. Tutto materiale utile agli inquirenti per far partire i filoni di inchiesta più scottanti per l’amministrazione comunale. Ricordo ancora che una volta, in pieno consiglio, il sindaco in persona mi “consigliò”, con un tono ambiguo, che non era conveniente che io pubblicassi tutte quelle determine perche sarei potuto incorrerei in chissà quale reato. Ancora sto aspettando una querela per aver portato la trasparenza nel Comune di Cosenza. Sono andato avanti , guardato in cagnesco da quanti pensavamo che mia modesta azione di consigliere comunale di minoranza, tante volte in triste solitudine, potesse in qualche modo togliere loro il desco da sotto il muso. Ma sempre avanti. Fino candidarmi con Enzo Paolini nelle scorse elezioni, da semplice soldato, perché nelle battaglie quando ci si crede non fa differenza guidare le truppe o imbracciare il fucile. Per i sofismi della legge elettorale sono rimasto fuori dal consiglio ma continuo a svolgere, ancora oggi, con senso civico il ruolo che la mia coscienza mi impone. E sono rimasto bersaglio di coloro che sostengono questa giunta per fini reconditi o per superficiali valutazioni. Finanche di chi ha ben pensato di cambiare casacca per godere di un po’ di luce riflessa. Non mi sono scomposto. Ho fornito notizie a quanti me le hanno richieste di destra o di sinistra, perché le notizie non hanno un colore ma una verità che si rivela agli occhi di chi vuole trovarla. Le ho fornite a tanti giornalisti da Camillo Giuliani a Gabriele Carchidi che, su Iacchitè, ne ha fatto l’uso che ha ritenuto più opportuno, e della qualcosa, aggiungo io, mi sembra si sia assunto sempre la responsabilità. A lui come a quanti ne hanno avuto voglia ho dato accesso al mio ampio database di documenti collezionati in questi anni consapevole del rischio che in questa città viene perseguito anche l’armaiolo che vende le pistole agli acquirenti muniti di porto d’armi. Ma non mi sono ancora una volta tirato indietro, perché ho la coscienza tranquilla e soprattutto perché “l’aria chiara non ha paura di tuoni”. Ho un ambizioso progetto: risvegliare le coscienze dei cosentini. Al pari tuo ce la sto mettendo tutta e non ho intenzione di mollare. Ho fatto il callo a minacce, ritorsioni, antipatie e ostracismi. Il percorso l’ho intrapreso e vado avanti. Fai lo stesso anche tu.

Un abbraccio Sergio

 

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